
Forzato l'effimero lucchetto che lo chiudeva mi appare una valanga di foto, biglietti e bigliettini, diapositive, lettere, concerti e treni, pass, la foto della prima elementare, regali, amori segreti, conti di ristoranti e ...meraviglia delle meraviglie, una figurina Panini di Giacinto Facchetti! Dio, quanto mi piacevano le figurine! E me le sudavo sai, con aspre battaglie a cincirimpolla e murino. I due giochi funzionavano così: per cincirimpolla si teneva le figurine tra palmo e palmo e poi velocemente si alzava la mano gridando tra i due contendenti: Cincirimpolla! cui seguiva: alza la polla! L'avversario doveva indovinare i figurini sapientemente piegati nella "polla". Se indovinava il numero esatto prendeva tutto, se invece sbagliava pagava la differenza, ovvviamente in figurine. Per murino si appoggiava un pacco di figurini (20/30) piegati ad angolo tra terra e muro. Ogni giocatore aveva il suo "bocco"(il sasso con cui lanciare)che veniva tirato da debita distanza contro il malloppo. Tutti i figurini colpiti e distanti dal muro erano del vincitore, i restanti venivano ricompattati e rimessi in palio. I più bravi avevano dei lanci plastici che dichiaravano prima del tiro, ad espempio: passo al volo, tacco punta e ginocchino oppure tacco passo al volo, punto e ritti, punto e ritti con buttino, ginocchino a cocca e un enigmatico "casi sottobecco vale" (cfr.Fredy Snow - Fenomenologia del bocco 1965).
S'era bimbi e con una sega si campava, ci si divertiva ad appiccicare con la Coccoina i nostri eroi calcistici o a fare il conto delle “valide” o addirittura “bisvalide” che a fine stagione ti facevano arrivare a casa il pallone di cuoio del 5 oppure le scarpette con i tacchetti! Altro che Playstation!