2 apr 2008
Libest Spacement Monitor
Era da un bel pò che non ascoltavo un 'live' gustoso come questo. Mentre stavo gigioneggiando su Infernet alla ricerca di qualcosa da scaricare mi capita questo 'bootleg' dei Pink Floyd. Beh, dopo l'ascolto sono ringiovanito di 30 anni e dicevo, da vecchio speaker radiofonico qual ero... ...Oggi è il 16 settembre 1970. Siamo sintonizzati su questa data? Bene, anzi benissimo. Stasera abbiamo i biglietti omaggio per entrare al Paris Theatre di Londra dove si terrà un live concert dei Pink Floyd. Direi che è una cosa da non perdere! E se proprio non potete essere dei nostri potete sempre sintonizzarvi su BBC-2 che trasmette in diretta questo special radiofonico del concerto. Grazie ad un compiacente operatore al mix riusciamo ad infilare il jack su una presa in uscita e registriamo il concerto! (Beh, ora c'è internet ma anche allora si davano da fare!). Ne uscirà un buon 'bootleg', statene certi.
Si entra. Il teatro è colmo, si respira un aria incredibile di novità e scoperta. I Pink Floyd si presentano sul palco osannati dal pubblico e magicamente partono con 'Embryo', altresì conosciuto come 'The Embryo'. E' un brano dei Pink Floyd non presente su alcun disco ufficiale della band. Subito l'atmosfera è plagiata dal loro suono magnetico e inizia il loro viaggio cerebrale che ipnotizza il teatro. Si passa così a 'Green Is The Colour' tratta dall'album More, un brano dalla disarmante semplicità melodica, una gemma della discografia floydiana. Non c'è nemmero il tempo di respirare ed ecco i veri Pink psichedelici che indossano la loro veste di ricercatori, acquietano il teatro intero con 'Careful With That Axe, Eugene' da Ummagumma. Il brano parte con un giro di basso su cui si installa subito l’ipnotico organo di Wright, per poi arrivare all’esplosione dell’urlo disumano di Waters che, preparando lo spazio agli altri strumenti, si dissolve per un finale che in breve torna quieto, quasi impalpabile. Ed ecco che si apre la seconda parte del concerto con la delicata "If " di Waters tratta da 'Atom Heart Mother'.Un semplice arpeggio di chitarra, la voce soffusa che sussurra parole intrise di malinconica poesia, una chitarra sognante nei brevi intermezzi musicali. Siamo al gran finale, e i nostri estraggono dal cilindro la loro perla progressive: si tratta di tutta la suite di 'Atom Heart Mother' in una versione che ha veramente dell'incredibile!
Signore e signori, il concerto è terminato. Potete tornare alla realtà.
Lo trovate anche su TNT Village.org
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4 commenti:
O cavolo! ieri ero convinto di aver lasciato un commento, ma oggi non lo trovo più: avrò pigiato male qualeche pippolo, di siùro.
Comunque dicevo: bello, sia il disco che il commento. Ce ne sono di molti di gruppi di oggi che fanno capolavori del genere!!!
Stefano
Carissimo Tubero,
complimenti per l'altissimo valore statistico del Tuo sondaggio "rutto o scurreggia" (alla livornese è molto più bello. Come la penso io te lo lascio evincere da quanto sotto riportato: "La scurreggia è una risata, il rutto una coltellata"; siccome noi siamo persone alle quali piace ridere...
prrrropppraapratapam!!!
Stefano
Che musega de merda! Sveglia!
Nicotina
Fatti qualche canna e smetti di ascoltare Hip Hop o altre cagate del genere, dammi retta palle!
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