30 ago 2007

Il fuoco che non ci scalda

Raramente mi vedo coinvolto in casi di politica o di costume e preferisco restare indifferente al bombardamento mediatico che ogni giorno mi viene costretto. Stragi, colpi di stato, eventi mafiosi o quant'altro mi infastidiscono come il gesso sulla lavagna, un breve rumore irritante che ti disturba ma poi finisce subito. Non fraintendiamo, la mia non è codardia ma la stanchezza di vedere tutto diventare un mondo di merda. Cerco solo di difendermi dall'assalto di brutte notizie, sapendo di essere impotente davanti a quello che accade.
Ma c'è una cosa che mi fa ancora incazzare di brutto! E' l'industria del fuoco. In Italia si valuta che gli incendi siano in media 15.000 l’anno, con 64.000 ettari di superficie boscata percorsa, cui si aggiungono 84.000 ettari di superficie non boscata: circa quarantadue incendi al giorno, quasi due per ora dove predominano le cause volontarie, che rappresentano oggi circa due terzi del numero totale degli eventi registrati... Sprovvedute e pilotate persone appiccano incendi come se niente fosse distruggendo l'unica vera ricchezza che abbiamo. E non parlo di quattrini. E' una vera e propria escalation che coinvolge tutto il mondo e mi chiedo: ma siamo veramente così deficienti da rovinarci con le proprie mani?

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