Un laboratorio. A partire dal 1970 i King Crimson sono stati un grande laboratorio di di musica e di poesia, di rock sperimentale e progressivo ("Art Rock" è la definizione adottata nel mondo anglosassone), di intuizioni grafiche nelle indimenticabili copertine. Il fondatore della band, Robert Fripp, considerato ormai l'anima del gruppo, è il vero e proprio "Re Cremisi". La band nasce con nome "Giles, Giles & Fripp" come terzetto: Robert Fripp, chitarra e mellotron, i fratelli Mike e Peter Giles, rispettivamente batteria e basso elettrico. Il successo non è esaltante. Il gruppo cambia nome in King Crimson, e anche formazione: si allontana Peter Giles, arriva Ian McDonald che suona fiati (non solo sassofono e flauto traverso, ma anche il clarinetto) e tastiere, al quale presto si aggiungono Greg Lake (in sostituzione di Peter Giles), basso elettrico, chitarra acustica e voce e Peter Sinfield, che pur non essendo un musicista contribuiva alla creazione musicale coi suoi testi sibillini e soprattutto manovrando le luci negli spettacoli dal vivo.
"In The Court of the Crimson King" è la prima fatica dei King Crimson, un'opera che rimarrà inevitabilmente un microcosmo a sé stante, nonostante gli impeccabili lavori realizzati in seguito dalla band di Robert Fripp. Atmosfere surreali e incantate, lunghe suite romantiche e complesse architetture sonore segnano un album che, a distanza di tanti anni, riesce ancora ad apparire moderno. Sembra quasi di sentirlo, l'urlo dell'uomo schizoide, guardando l'immagine trasfigurata della copertina di questo capolavoro assoluto del progressive rock britannico. Barry Godber (l'artista che ha creato questa copertina) riesce, attraverso la sua grottesca raffigurazione, a creare il vortice inesorabile che, partendo dalla cavità orale del "profetico mostro", giunge all'orecchio dell'ascoltatore.
"In The Court of the Crimson King" è la prima fatica dei King Crimson, un'opera che rimarrà inevitabilmente un microcosmo a sé stante, nonostante gli impeccabili lavori realizzati in seguito dalla band di Robert Fripp. Atmosfere surreali e incantate, lunghe suite romantiche e complesse architetture sonore segnano un album che, a distanza di tanti anni, riesce ancora ad apparire moderno. Sembra quasi di sentirlo, l'urlo dell'uomo schizoide, guardando l'immagine trasfigurata della copertina di questo capolavoro assoluto del progressive rock britannico. Barry Godber (l'artista che ha creato questa copertina) riesce, attraverso la sua grottesca raffigurazione, a creare il vortice inesorabile che, partendo dalla cavità orale del "profetico mostro", giunge all'orecchio dell'ascoltatore.
1 commento:
ciao paolo!!! siamo la tu figliola e marty!!! ti saluta mariooo!! nn è qui xo ti saluta lo stesso!!ciao tubero..tvttttttbxseo
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